Dopo mesi di discussione, la Commissione Europea ha deciso di introdurre il price cap, ossia un tetto massimo al prezzo del gas naturale, salito alle stelle a causa della crisi energetica e della guerra. Una soluzione a favore dei consumatori per proteggerli dai costi eccessivi e dai continui rincari.
Che cos’è il price cap
In italiano viene tradotto letteralmente con "limite di prezzo". Introdotto in Inghilterra a partire dagli anni ‘80, il price cap è un “metodo di regolamentazione dei prezzi dei servizi pubblici, volto a vincolare il tasso di crescita di un aggregato di prezzi o tariffe” (Treccani). Può essere, infatti, applicato a diversi settori, quali i trasporti, l’industria, le telecomunicazioni e, appunto, l’energia, per evitare che i costi dei servizi pubblici aumentino in maniera eccessiva.
In parole semplici, viene stabilito un limite massimo al prezzo di un determinato bene o servizio per tutelare i consumatori dai continui rincari.
Cosa significa mettere un tetto al prezzo del gas
Ma cosa significa applicare il price cap al gas? Come già accennato, questo meccanismo implica l’introduzione di un tetto massimo al prezzo del gas naturale, una soglia oltre la quale le tariffe non possono aumentare. Obiettivo principale, come già più volte ripetuto, è quello di proteggere i consumatori dagli improvvisi aumenti del prezzo del gas e, al contempo, evitare che le società energetiche traggano profitti a discapito dei clienti.
In particolare, si tratta di una soluzione volta a contrastare il caro bollette e la crisi energetica e, al tempo stesso, imporre una sanzione economica nei confronti della Russia. Grazie al price cap, infatti, sarà possibile continuare ad acquistare e importare gas russo via tubo purché la spesa del gas stesso non superi il tetto stabilito.
Come funziona il price cap al gas
Secondo gli accordi dell’Unione Europea, 3 sono le condizioni necessarie per l’attivazione del price cap:
- il tetto massimo del gas è fissato a 180 euro per megawattora;
- il tetto massimo dovrà essere superato per 3 giorni consecutivi;
- la differenza di prezzo con il Gnl (gas naturale liquefatto) dovrà essere superiore a 35 euro, sempre per 3 giorni consecutivi.
Se questi presupposti vengono superati, il tetto massimo al gas potrà scattare a partire dal 15 febbraio 2023. Così facendo, gli scambi sui contratti non dovranno superare i 35 euro per megawattora, in riferimento al prezzo del Gnl, e non potranno scendere al di sotto dei 180 euro totali, anche nel caso in cui il Gnl risulterà essere più economico.
Applicato per 20 giorni lavorativi, il price cap si disattiverà automaticamente se i prezzi risulteranno inferiori a 180 euro per megawattora per 3 giorni consecutivi.