Inquinamento acustico: cos'è, cause e come risolverlo

L'inquinamento acustico viene definito come il perdurare di fenomeni acustici ad alta intensità all'interno di un ambiente circoscritto.
Quando si pensa al problema dell'inquinamento ambientale il pensiero corre immediatamente all'inquinamento atmosferico, provocato dallo smog e dai gas serra, e a quello dei mari, che stanno soffocando sotto grandi quantità di microplastiche.
Essendo meno tangibile, l'inquinamento acustico viene spesso sottovalutato, ma può peggiorare in maniera davvero significativa la qualità della vita, soprattutto all'interno di un contesto urbano.

 

 

Le conseguenze dell'inquinamento acustico

Le conseguenze a lungo termine dell'esposizione prolungata all'inquinamento acustico possono essere anche gravi.
I sintomi più lievi sono ronzio alle orecchie, lievi giramenti di testa e vertigini. I sintomi più gravi, che si manifestano quando l'esposizione alla rumorosità ambientale eccessiva dura davvero molto a lungo, possono essere sordità, cardiopatie e fenomeni ischemici.
Non bisogna dimenticare tuttavia che il rumore ambientale prodotto dalle attività umane danneggia anche gli animali che vivono in un ambiente molto rumoroso, come le campagne in prossimità di un tracciato ferroviario o di un aeroporto. Treni e aerei, ma anche impianti industriali, officine artigiane e strade ad alto scorrimento sono tra le principali fonti di inquinamento acustico.
Per fare soltanto qualche esempio, un alto livello di inquinamento acustico interferisce nei sistemi di comunicazione utilizzati da individui della stessa specie che vivono nella stessa zona, come rane, grilli e uccelli canori.

 

 

Rimedi per l'inquinamento acustico

Per determinare il livello di rumorosità di una certa area si utilizzano i decibel. Nelle ore diurne (che vanno da quelle della mattina fino alle ore serali) la soglia massima raccomandata è di 65 decibel, mentre nelle ore notturne la soglia massima scende a 55 decibel per conciliare il sonno dei residenti.
La situazione ideale, tuttavia, è vivere all'interno di un ambiente con una rumorosità media tra i 35 e i 45 decibel.
A questo punto la domanda è d'obbligo: come si può ridurre l'inquinamento acustico? Nelle zone urbane risulta molto utile abbassare la velocità massima delle auto a 30 Km/h e impiegare asfalto a grana estremamente fine per diminuire la rumorosità degli pneumatici delle auto in transito.
In prossimità di stazioni ferroviarie, binari e autostrade è spesso prevista l'installazione di barriere antirumore, che “rompono” l'onda sonora impedendo il suo propagarsi fino alle abitazioni.
In moltissime città europee esistono aree urbane di silenzio (che spesso coincidono con grandi parchi verdi) che vengono utilizzate come “ambiente di decompressione”, in cui i cittadini possono mettersi per qualche tempo al riparo da un inquinamento acustico eccessivo.

 

Un'altra indicazione molto preziosa consiste nell'aumentare il verde urbano, e i viali alberati, poiché gli alberi svolgono un'efficace funzione fono assorbente.

 

Tra i rimedi all'inquinamento acustico che ogni singolo cittadino può mettere in pratica ci sono diverse abitudini virtuose. Innanzitutto, è sempre preferibile servirsi dei mezzi pubblici o di mezzi non rumorosi come la bicicletta dove possibile, evitando di prendere l'auto. Naturalmente quando si guida in centri urbani è sempre necessario rispettare il limite di velocità dei 30 Km/h.
Infine, è utile utilizzare molte tappezzerie e tendaggi pesanti nelle abitazioni esposte ad alto inquinamento acustico, perché i tessuti e le imbottiture aiutano ad ovattare i rumori provenienti dall'esterno.

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