Spreco alimentare e spreco energetico vanno di pari passo. Pensiamo alla quantità di cibo che ogni giorno buttiamo perché non più commestibile. Non si tratta solo di un problema etico e sociale, ma anche energetico: la produzione alimentare, infatti, richiede una determinata quantità di energia. Una possibile soluzione sarebbe ridurre lo spreco alimentare. Ma come fare?
Cosa si intende per spreco energetico e spreco alimentare
Per spreco energetico si intende il consumo e l’utilizzo di energia per attività che non avranno successo o seguito, poco importanti o non necessarie. Banalmente, si ha uno spreco di elettricità quando le luci vengono lasciate accese in una stanza che non stiamo utilizzando.
Il termine spreco alimentare indica tutti quei cibi che, all’interno della catena alimentare, vengono "eliminati" perché non conformi alle regole estetiche o in prossimità di scadenza, ma in realtà ancora commestibili e destinabili al consumo umano.
Secondo le stime della FAO (Food and Agricultural Organization), ogni anno viene sprecato circa il 30% di cibo, a livello mondiale, con importanti conseguenze a livello ambientale ed economico e in termini di guadagno mancati per le imprese. A tutti gli effetti, quindi, lo spreco alimentare è un problema perché dei cibi ancora in buone condizioni vengono trasformati in rifiuto e con esso tutte le risorse messe a disposizione per la sua produzione e per il suo successivo smaltimento.
Il legame tra spreco energetico e alimentare
Quindi, qual è il nesso tra spreco energetico e alimentare? Oltre allo sfruttamento di risorse naturali, quali il suolo e l’acqua, serve una grande quantità di energia per produrre, distribuire e cuocere i cibi che, sin da subito, sono destinati a diventare un surplus.
Secondo uno studio condotto dall’Università di Bologna, in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA (Energia Nucleare Energie Alternative), il 3% del consumo energetico dipende dallo spreco alimentare.
Oltre alla parte produttiva, bisogna considerare anche l’aspetto ‘spazzatura’: le famiglie italiane gettano circa 49 kg di cibo l’anno. Una volta finito nelle discariche rilascia gas serra che, in aggiunta all’energia utilizzata per produrre, trasportare e conservare il cibo, contribuisce a diffondere fino a 3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
Come si può combattere lo spreco alimentare ed energetico
Un primo passo per combattere lo spreco energetico è quello di ridurre lo spreco alimentare, adottando un nuovo approccio contro le agricolture massive, preferendo un’agricoltura di precisione, biologica, locale a km 0, e valorizzando gli scarti alimentari. Inoltre, è importante fare affidamento alle nuove tecnologie per razionalizzare la produzione.
Altri consigli sono:
- adottare una dieta sana e sostenibile;
- fare una lista della spesa intelligente;
- fare attenzione alla scadenza dei cibi;
- cucinare gli avanzi;
- richiedere la doggy bag al ristorante.